Amore, Tempo, Morte… e alla fine Rinascita!

“Amore, Tempo, Morte… Queste tre astrazioni collegano ogni singolo essere umano sulle Terra…  … Noi desideriamo l’Amore, vorremmo avere più Tempo e temiamo la Morte… Amore, Tempo, Morte. Cominciamo da qui…”

Sono le parole con cui inizia, Collateral Beauty, grande film, recentissimo, del 2016, di David Frankel. Will Smith, enorme anche in questa interpretazione di Howard Inlet, così inizia l’avventura di questo film che lo porterà a una nuova visione dell’esistenza.

Di solito, le recensioni dei film le fa il Vince, ma stavolta la faccio io perchè il film, che ho “avataramente” visto oggi pomeriggio, riprende il mio articolo del 15 Dicembre appena passato, su questo stesso blog. Lo vedete più in basso.

Questo film in cui Howard Inlet, appunto Will Smithè cofondatore di una Agenzia commerciale, assieme ad alcuni amici, è un racconto drammatico e coinvolgente che mette in evidenza le nostre fragilità, le conseguenti paure ed il fatto che ogni cosa, all’improvviso, senza preavviso, può cambiare prendendo una direzione del tutto inaspettata e che ci coglie assolutamente impreparati. Attraverso il dolore di due genitori che perdono la figlia di sei anni per un tumore al cervello, il film ci parla di come, a prescindere dai passaggi più drammatici che ci troviamo ad affrontare, quali addirittura la perdita di un figlio, la vita è anche questa e non va sprecata, perché alla gioia si giunge passando, quasi sempre, attraverso il dolore.

Howard arriverà a comprendere come le tre iniziali astrazioni, come lui stesso le definisce, non sono che enormi (questo si…) porzioni di un Universo collegato fino ai suoi meandri più intimi, quelli che noi solitamente non vediamo perché non siamo educati?/allenati?/abituati?/capaci?/pronti?… potremmo continuare all’infinito questo elenco sulle nostre limitatezze, ma attraverso l’apertura, l’ammorbidimento delle nostre “apparenti” certezze, ecco che gli ostacoli alla consapevolezza si dissolvono. Il segnale forte che il film ci manda è lo stesso segnale che molti di noi hanno sperimentato, e cioè che il messaggio che arriva per aprire l’orizzonte è, di solito, un messaggio-tsunami, spesso doloroso, quasi fosse necessario per essere cero di smuovere la coscienza di chi, più o meno consapevolmente, chiede aiuto all’Universo.

L’ambientazione natalizia del film è perfetta, perché, infatti , relativamente al protagonista del film, di vera e propria rinascita si tratta… ed infatti, le luci natalizie sono limitate al luogo del film, in cui incontrerà la persona che quelle paure scioglierà…

Il Vince e, a questo punto, neanch’io, amiamo “spoilerare” la trama del film , per non togliere il gusto della visione o in qualche festival al cinema, o in dvd o in streaming, sol un accenno al “colpo di genio” delle lettere che Howard invia, scrivendole di suo pugno, alle tre astrazioni, con tanto di cassetta postale. Come poi arriveranno le risposte, è bello scoprirlo vedendo il film. Stop. Fermi qui. Il resto alla visione.

Buona visione. Nicola