12 Luglio 2018.
Ieri sera, teatro. Con Alessandro Preziosi, a Mogliano, in provincia di Treviso, splendida location “La Filanda Motta” a Campocroce, nell’ambito di Teatro Festival 2018, per una serata alla scoperta di una persona, come dice il titolo dello spettacolo, “dietro la maschera”. Questo il titolo, appunto, dello show: “Totò, dietro la maschera”. Serata coraggiosa, con interpretazioni di canzoni e letture da scritti in lingua originale partenopea, e a Treviso non è semplice, prese dalle riflessioni che Totò, persona molto riservata e solitaria, scriveva quando non era l’attore, ma, a casa sua, era l’uomo, Antonio De Curtis, il Principe. La serata è stata permeata, attraverso lo spettacolo, del tema di chi siamo tutti noi, dietro le maschere, i ruoli, le aspettative altrui, che un certo vivere sociale ci obbliga ad indossare, nei suoi momenti più differenti. Il lavoro dell’attore, vissuto con una consapevolezza, forse d’altri tempi, questo comporta… E Alessandro Preziosi, napoletano doc, legato a Totò e ancor prima al teatro di Eduardo De Filippo, di cui ha citato la fraterna amicizia con Totò stesso, alla sua tradizione ha dimostrato di essere molto affezionato e legato. Parlando di quelle maschere, di cui, non attori, se non nella vita stessa, cerchiamo di liberarci appena possibile. Per non esserne schiacciati. O forse no. Almeno, non per tutti. Alcuni, a quelle maschere, malgrado il prezzo che costano, non hanno il coraggio di rinunciare. “Siamo uomini o caporali?” diceva Totò. Alcuni preferiscono essere caporali. E’ una scelta. Va comunque rispettata. Ne abbiamo parlato a Carnevale, naturalmente. Basta rileggere i nostri post di quel periodo. Consapevolezza. Da Totò, fino a Monicelli e a Robin Williams, con destini diversi… Essere attore è un privilegio che ha un costo altissimo: è un mestiere che da un lato di permette di esplorare le “emozioni”, i “vissuti”, le vite” dei personaggi, comici o tragici che interpreti, ma dall’altro, per fare questo ti obbliga a vestire panni altrui. E siccome la Vita è il grande palcoscenico di tutti noi, questi Grandi stanno a ricordarci di non perdere mai di vista la nostra vera essenza, al di là delle momentanee situazioni in cui la immergiamo. Totò, anzi, la persona Antonio De Curtis accettava la Vita e si accettava: questo forse il suo segreto di serenità, malgrado tutto.
Sala con atmosfera quasi “salottiera”. Tutti praticamente a ridosso del palco. Splendida l’interpretazione di “Malafemmena” e della celebre poesia “ ‘A livella”. Bell’incontro post spettacolo con Alessandro.
Buona giornata, a voi, Cuori senza maschera. Vince