Oggi, 6 Novembre, è il compleanno di Brian Weiss, 1944, New York.
Credo che Brian Weiss non abbia davvero bisogno di presentazioni. Ciò che mi ha affascinato da subito, di lui, è stata la sua capacità di accettare, da medico “tradizionale”, laureato alla Yale, specializzato in Psichiatria e poi con un incarico di Direttore del dipartimento di Psichiatria al Sinai Medical Center a Miami, passando attraverso Farmacologia a Pittsburgh, di accettare, dicevo, il fatto che solo con tecniche fino ad allora “non convenzionali” poteva risolvere il caso di Catherine. Per sua stessa ammissione, in numerose interviste, negava tutto ciò che non era “convenzionale”, che non rispondeva a logiche “correnti”, poi un giorno, nel suo studio, arrivò Catherine. Arrivò da lui agli inizi degli anni ottanta quando aveva ventisette anni in preda ad un blocco emotivo che la paralizzava completamente. E, durante una seduta di ipnosi, Catherine cominciò a parlare di esperienze di vite precedenti.
Il “Caso clinico” di Catherine, in Weiss, così come il caso di Dora in Freud, circa la patogenesi e i sintomi psichici dell’isteria, pur nella loro assoluta diversità sia clinica, sia di collocazione nel tempo (Dora è del 1900, all’età di diciotto anni), è destinato a rimanere uno di quegli episodi che segnano un punto di non-ritorno nell’approccio, non tradizionale, a ciò che rappresenta un impedimento alla coscienza di sé. Weiss da allora, facendo leva sulla sua grande duttilità e impareggiabile freschezza intellettuale, ha sempre sostenuto il beneficio di questo approccio e che molte delle paure e dei problemi nelle nostre vite attuali possono essere radicati nelle esperienze di incarnazioni precedenti.
Non voglio, nel rendergli omaggio, nel giorno del suo compleanno, togliere, a chi non l’avesse ancora fatto, il piacere di leggere uno dei suoi bellissimi libri in proposito…
L’esperienza di Catherine fu pubblicata otto anni dopo e nel 1992, Catherine, verrebbe da dire perfettamente guarita, ma meglio, preferisco dire, perfettamente in grado di vivere “a pieno, in prima persona, completamente”, la SUA vita, fece alcune conferenze a testimonianza della sua magnifica esperienza.
Questa esperienza non ha affatto impedito a Brian Weiss di continuare a dirigere il Dipartimento di Psichiatria dell’Università, agendo anche ed ancora da medico “tradizionale”, ma avendo un approccio sempre “aperto” alle sue esperienze di terapeuta, a testimonianza di come, vivere o, peggio, arroccarsi nelle proprie certezze, sia contro quella parola e quello stile di vita, di cui tanto, e spesso a sproposito, si sente parlare: Evoluzione.
Buon Compleanno, Brian!