Le Odi Manzoniane

Oggi è il 5 Maggio: il giorno dell’Ode Manzoniana, di cui, per lo più, si ricordano le filastrocche “Ei fu. Siccome immobile, dato il mortal sospiro…”, “Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno”, oppure le massime in essa contenute, tipo “Ai posteri l’ardua sentenza”…In realtà, questa ode, ha elementi di attualità inaspettata. Questa Ode fu composta, quando Napoleone morì, esule a Sant’Elena, cinque anni dopo il congresso di Vienna del 1815, quando i regni d’Europa, liberatisi di Napoleone, cercarono di riscrivere i confini precedenti a Napoleone stesso e, di conseguenza, anche quell’Ancient Regime che era stato, in definitiva, la causa della stessa Rivoluzione Francese. Ma non fecero, allora, una considerazione fondamentale: LA STORIA NON SI PUO’ RIPORTARE INDIETRO. Ciò che accade non si può cancellare a tavolino: è accaduto e lascia un segno. Questo tentativo di tornare al Passato, naturalmente, fallì miseramente, ed appena 15 anni dopo, cominciarono i moti del 1830, che porteranno fino all’Epoca Risorgimentale. Oggi, in tutt’altro contesto, ma che comunque e per certi versi, comprensibilmente, qualcuno ha chiamato scenario “di guerra” (per info: chiedere a Bergamo e Cremona), sento parlare di “TORNARE” alla normalità: NON SI TORNERA’, SI ANDRA’. E’ DIVERSO. È una questione di LIBERO ARBITRIO. E così come per il Congresso di Vienna, se qualcuno di riterrà di comportarsi “come prima”, restaurando l’Ancient Regime di uno stile di vita che poi a tutto questo ha portato, si ritroverà a fare, molto velocemente, i conti con le conseguenze di questa “restaurazione”, che non sarà dei confini, ma dei costumi, delle azioni. LA STORIA UMANA, DI GUERRA E DI PACE, NON SI PUO’ RIPORTARE INDIETRO. LA SI CAMBIA. E’DIVERSO. È una questione di LIBERO ARBITRIO, ma non più personale, COLLETTIVO, direbbe Jung. Buona serata. Vince