E’ una Pasqua diversa. Non può essere altrimenti. Ci facciamo gli Auguri, si, è bello, col cuore. Mi piacerebbe non fossero i “soliti” Auguri. Non quest’anno. In molte famiglie ci saranno delle sedie vuote, laddove l’anno scorso c’era un sorriso. I segni della Croce davanti al pranzo, oggi, non posso essere riti abituali. Anche e sopratutto se ce li faremo in solitudine. Non c’è niente di ordinario in tutto questo. Come non c’è niente di ordinario nella Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo. Niente. E’ tutto extra-ordinario. Il corpo di Cristo adagiato sul grembo di Sua Madre ci ricorda da dove veniamo. La Pasqua di Resurrezione ci ricorda dove possiamo andare. L’arcivescovo di Torino, ieri, durante la esposizione della Sindone, ha chiesto ai “credenti che non hanno più occhi per vedere Cristo” di RIAPRIRLI. Per vedere ciò che non vedono più. Per vincere una dura battaglia. Verso chi, neanche di fronte al corpo esanime di Cristo, intende rinunciare al fascino della più illusoria delle tentazioni, quella di poter vivere senza Amore. Di poter vivere nell’egoismo e nella sopraffazione. Maria che tiene sul suo grembo il Figlio morto e crocifisso ci ricorda quanto è alto il prezzo dell’Amore Incondizionato. Ci ricorda che non è per tutti. E’ per chi lo accoglie e lo sceglie. Ci vuole un attimo per augurare Buona Pasqua, Buon Natale, o altro, e poi, il giorno dopo, ricominciare esattamente come prima. Egoismi, esclusioni, urla, indifferenza, competizione e conflitti compresi. E’ un attimo. Non ci vuole niente. E’ la cosa più facile del mondo. Basta girarsi dall’altra parte. E preoccuparsi di buttare via la carta rumorosa delle uova di Pasqua. E’ un attimo. Ma quest’anno, quasi ventimila anime in cielo ci dicono di non farlo. Ci chiedono di CAMBIARE, FINALMENTE, DAVVERO. Gesù, per risorgere, ha cambiato. Ha cambiato addirittura la sua natura. Si è fatto uomo. Anche noi possiamo cambiare. Dobbiamo cambiare. E’ ora. Non è più tempo per le parole vuote o per l’ordinaria indifferenza. Si tratta di scegliere. Da che parte stare. Una volta per tutte. Adesso. O dalla parte del regalo del sacrificio di Gesù, per tutti noi. O dalla parte di chi, di questo sacrificio, non importa nulla. O se lo dimentica il giorno dopo, a feste terminate. A volte, c’è un solo modo per risorgere davvero: essere scomodi, rivoluzionari, visionari. Ma per Amore. SOLO PER AMORE. Non per il denaro o per il potere. Nessun miliardario è risorto. Nessun imperatore è risorto. Chi vive per Amore, risorge ogni giorno. Non solo a Pasqua. Ogni giorno, come Gesù. Auguri a tutti noi, di Resurrezione. E, ai nostri figli, di crescere, da oggi, in un mondo diverso, risorto. Col cuore. ❤️
Vince Pezzella