Locandina dal web
Avevo un rapporto odio-amore con le date: una volta. Poi si cresce: ora solo amore, perché, anche quando mi ricordano eventi cui avrei volentieri rinunciato, mi insegnano qualcosa. Anche il 5 Maggio di ieri, che fino all’anno scorso era, per me, il giorno dei ricordi scolastici delle “Odi Manzoniane” e la data di nascita di Kierkegaard.
Ma, un giorno, una data dei famosi, come ad esempio il 5 Maggio, segna anche te, che famoso non sei, nella tua normalità, e nella normalità della condivisione cerchi quel senso che altri cercano nella visibilità pubblica dell’ego, fatta, per lo più oggi, non di poesia, non di pensiero, non di amore, ma di oggetti, simboli, successi il più delle volte effimeri, primato dell’io su tutto. E siccome NIENTE PER CASO, proprio ieri, il 5 Maggio mi ha fatto incrociare, questo stupendo film che, in una scena, questo ci ricorda:
“Di solito, i vincitori non sono mai cosi interessanti: le loro parabole si assomigliano tutte, hanno sempre a che fare con l’uso dei superlativi, cori di adulatori, narcisismi prevedibili… La vita è certamente più difficile per chi non salirà mai su un podio, ma non per questo rinuncerà a viverla e a ben vedere è proprio negli affanni del quotidiano di un’esistenza normale che si misura il senso più autentico del nostro cammino comune. Un uomo che cade offre una possibilità di tendergli una mano, colui che cerca una strada, la possibilità di aiutarlo a trovarla. E cosi noi, tutti noi, a seconda delle circostanze siamo colui che cade e la mano che lo afferra. Quello che cerca una direzione e il dito che gliela indica. Nessuno basta a sé stesso. Scendere dal podio. Spostarsi dal centro della scena è il primo antidoto contro gli orrori della storia. Ogni premio, riconoscimento individuale non ha senso se non è frutto di una condivisione. … Ogni vita è piena di sventure ma anche di infinita bellezza, e il nostro non può che essere un gioco di squadra.”
Discorso per il Premio Nobel: interprete Gigi Proietti nel film “Il premio” di Alessandro Gassmann, 2017.
Vince