Buongiorno.
Lo dico più sommessamente che posso, per non contribuire al “rumore” che si è scatenato da ieri. Ma, indubbiamente, anche la vergogna ha il suo Destino. La vergogna di chi, in vita, lo ha attaccato, rinnegato, combattuto, sconfessato, brandendo spergiuri vessilli di credenti contro la sua Chiesa “aperta” e “di tutti” e da ieri invia messaggi che trasudano ipocrisia e interesse elettorale. Qualcuno che si professa credente e religioso ieri ha persino pubblicamente brindato per il “passaggio” di Francesco.
Nulla succede per caso, come si sa, ed ognuno fa la vita che si sceglie di fare: anche essere ipocriti nella Fede è una scelta, e ogni scelta ha un costo da pagare, per chi lo capisce. Ma, come spesso succede, i costi dei malfattori vengono pagati dalle persone per bene: va bene così. Anche essere “per bene” è una scelta ed il prezzo è la pulizia delle malefatte altrui. Per cui, a costoro, a volte, il cosiddetto karma sembra non tornare. Ma non serve essere nati per essere vivi: siamo sempre vivi, di qua o di la. E il perdono di Francesco ci sarà sempre, ovunque: ci sarà di là, come c’è stato qui.
Sono un ex ateo, in viaggio da dieci anni circa verso la Meraviglia e la Fiducia nell’Armonia dell’Invisibile. Tutto mi è servito ad essere la persona che cerco di essere e dico “Grazie!” a Francesco per non farmi ricredere e tanto meno pentire del mio passato, di cui sono pienamente fiero, per cui sono stato più volte accusato, criticato ed “etichettato”, avendo Egli, Maestro di Fede, pubblicamente proferito che “è meglio un ateo onesto e sincero che un credente finto e ipocrita”.
Ma una piccolina grande macchiolina dovrebbe rimanere, credo, se ne fossero capaci, nel percorso di quelle persone: si chiama appunto VERGOGNA. Alla quale sembra non esserci limite oltreché , naturalmente, ai voltafaccia. E quelle facce sono già sprofondate. Nel nulla, il più lontano possibile da questo Papa e Uomo coraggioso.
Vince
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