Buongiorno! 

Ci sono stato, da giovane, anni settanta, sulle barricate a protestare “con forza” quando ci si trovava di fronte a sopraffazioni, ingiustizie palesi, diritti negati, esclusioni economiche. Bisognava andare “oltre” le regole, che vedevamo, noi giovani universitari, quelli pendolari ogni giorno, quelli senza famiglia alle spalle, quelli necessitati a lavorare tra un esame e l’altro, come strumento delle ingiustizie. Ma era la vita e il daimon che ci siamo scelti, quella che ci è servita per essere quelli che siamo, quindi, malgrado tutto, è stato giusto così. E auspicavamo che tutti i ragazzi, di ogni decennio, quello e i futuri, potessero avere la possibilità di pensare, nel rispetto delle proprie attitudini, un domani, a una vita propria. Non è andata proprio così, ma ci abbiamo provato, con onestà, e questo vale.
Oggi, dopo più di quarant’anni da allora, mi accorgo che, quando cerchi di essere una persona “per bene” ti ritrovi, quasi senza saperlo/volerlo, ad essere un ribelle, un “fuori registro”. E non può essere altrimenti, è la tua indole, è il tuo daimon originario che si esprime. Oggi, la vera ribellione sta nell’evitare sopraffazioni o scorciatoie furbe per avere la precedenza sugli altri, sta nel dare la priorità alla correttezza piuttosto che all’opportunismo, sta nel rifiutare di arricchirti impoverendo un altro. Oggi sei un ribelle se non sei egoista, sei un ribelle se non pensi solo al tuo piccolo orticello, sei un ribelle quando rispetti le leggi. E se non ti piacciono, cerchi di cambiarle, non di fregarle. Oggi, di fronte all’arroganza che si fa “regola” e al “turpiloquio Istituzionale” l’unica vera ribellione è mantenere la capacità di condividere i propri migliori sentimenti, regalare gentilezza anche a chi non la ricambia, sorridere malgrado la volgarità, coltivare la propria crescita personale, studiare anche da adulti, confidarsi con sé stessi nella certezza, come mi ripeto, guardandomi allo specchio, che certi soggetti “non mi avranno”. Probabilmente è l’unica vittoria che mi rimane, ma, forse, è anche la più importante.
Buona ribellione “per bene”. 

Vince