Buon Compleanno!

Ciao Bruce…

BUON COMPLEANNO, mio “blood brother” del New Jersey! 🎂 Anche se da lontano, oltreoceano, siamo cresciuti insieme e tanti con noi, da quella sera che l’amico Ennio mi ti ha presentato con “Jungleland” sul piatto del suo giradischi esoterico. Ci hai riempito la casa e la vita. Te l’ho già scritto altre volte, che con te ho vissuto giorni e anni, fra i più emozionanti della mia vita. Dopo il primo mitico concerto del 1985, vedi che ho ancora il suo bel biglietto?, in quel San Siro ancora a due anelli, tra tutta la ventina di volte e oltre in cui ci siamo “incontrati” nei vari stadi d’Italia e d’Europa, penso, quasi trent’anni dopo quella data, ogni volta che sfoglio tutti i biglietti, al concerto del 3 Luglio 2016, con mia figlia, la Bea, al battesimo del mega concerto da stadio. Con te ho fatto le dediche più “vere” alle donne che ho amato, con te ho sentito il mio cuore battere in solitudine, fra il bosco di Malga Ra Stua, a parlare con la Natura, o sulla spiaggia che mi conosce, dove un giorno qualunque di un Novembre assente dal calendario sono andato, nel silenzio del mare, dove persino le onde si sono fermate, a lanciare a squarciagola nell’Universo tutto il mio Amore Incondizionato. Qualcuno, che non conosco, chissà dove, lo avrà raccolto; spero ne abbia fatto buon uso con la persona che ama, si sa, siamo tutti collegati. Mentre “Thunder Road” nelle cuffiette, con la tua armonica a bocca, mi prometteva che, un giorno, lei ed io ce ne saremmo andati da questa “città piena di perdenti per andare a vincere da un’altra parte”… Mai smettere di sognare che non so quando, né dove, ma succederà.

Sei stato in autostrada con me, compagno di quella notte ormai lontana, per quei seicento e più chilometri in cui mi hai cantato “Drive all night” finché le luci dell’alba mi hanno detto che ero arrivato. Quando ho amato, ho amato del tutto, e lo sai, sempre. Grazie, Bruce, per avermi dato, ogni volta, le parole che non avevo e che, in fondo, si rischia di non trovare mai: il vocabolario dell’Amore non si impara studiando, sarebbe troppo facile. Non ti stancare se te lo ricordo ogni anno, di non spegnere le luci di quella strada con destinazione “Promised Land”, dove l’Amore Incondizionato finalmente non faccia più paura, dove ci si possa abbracciare, baciare e diventare “una cosa sola”, prima qui e poi di là. Grazie sempre, sempre, e ancora sempre per quelle due righe di “Born to run”, che sono diventate, come sai, la frase della mia vita: “Vorrei morire con te, Wendy, sulla strada questa notte, in un bacio senza fine…”.

Buon Compleanno Bruce! ❤️ Oggi più di sempre, “No surrender”, passerà,  e quando questo buio oltraggioso e insolente sarà finito, ma non dimenticato, e si tornerà comunque a sorridere, noi ci saremo. Seduti, ma mai sconfitti, su una panchina di “Atlantic City”.

Vince

Post scriptum: a San Siro, 2012, ero sul secondo anello rosso, sulla “A” di “OUR LOVE IS REAL”: ci siamo visti.

occhialideldestino@gmail.com

immagine di Bruce e Patti dal web, di pubblico dominio.