Inseguire le stelle

“Inseguire le stelle, per non finire come un pesce in una boccia”, dice Paloma Fosse ( una bravissima Garance de Guillermic ), la ragazzina undicenne co-protagonista del bellissimo “Il riccio” , di Mona Achache, del 2009, che tra i suoi programmi suicidi, nasconde/esprime, invece (e qui sta la meravigliosa bellezza del personaggio), una voglia di vivere così straordinaria da scontrarsi inevitabilmente con la boccia familiare, sociale, culturale, in cui si trova immersa.
E che rende il suo “libero arbitrio” così incomprensibile a chi, dalla boccia, non vuole proprio uscire. Spacciandolo addirittura come un valore, cui dà definizioni, etichette, ruoli, certezze.
E invece, Paloma, invita a uscire: fuori, fuori, dai propri microcosmi, interiori e pratici. Siamo parte del tutto, del tutto aperto, non di una boccia che può sembrare una prigione comodissima, persino una “zona di confort”, dove l’acqua sembra pulita, ma è sempre una “pulizia” traditrice. Della nostra essenza, che soffoca.
Perché ci istruisce a vedere ciò che ci fa comodo, per esprimere solo il pensiero che abbiamo precostituito, radicato, e di cui cerchiamo di convincere gli altri, per convincere, in realtà, noi stessi. Per sopravvivere, non per vivere. Nella boccia.
Se dobbiamo nuotare, e dobbiamo, meglio in mare aperto. Sempre.
Buona giornata!❤️
Vince